Il problem solving continuo: il segreto della vitalità del Sud

La storia insegna che lo stress ha alimentato la capacità di resistenza e cambiamento della specie umana. L’uomo delle caverne, infatti, è sopravvissuto ai vari pericoli non solo per la maggiore intelligenza rispetto agli animali che lo circondavano, ma anche, e soprattutto, perché la paura e lo stress ne hanno incrementato la capacità di reazione, suggerendogli di volta in volta la miglior tattica adattiva possibile.

Lo stress può essere definito come la somma delle reazioni messe in atto dall’organismo di fronte a qualunque stimolo negativo che tenda a perturbarne l’equilibrio. Si parla, in questo caso, di eustress, necessario alla vita e positivo fin quando rimane sotto controllo. Quanti di noi, infatti, hanno avuto l’esperienza della cd. “botta d’adrenalina”, quel motore in più che ci fa “sentire” particolarmente forti e in grado di affrontare una sfida improvvisa!!

Allo stesso modo, il Sud d’Italia dev’essere considerato più vitale del Nord, proprio perché affronta continue sfide e problemi. In un certo senso, la precarietà economica del Sud, i mille ostacoli che ne frenano lo sviluppo, dovrebbero essere considerati fattori esogeni di crescita resiliente. Laddove il Nord è arroccato, addormentato a difesa della sua ricchezza, il Sud può e deve trarre vigore dall’endemicità dei suoi problemi, che lo mantengono vigorosamente pronto al cambiamento.

C’è da chiedersi, ovviamente, perché, invece, prevalga spesso un Sud che rimane al passo, economicamente depresso. Anche in questo caso l’analogia biologico-evolutiva aiuta perché, quando un organismo supera le proprie possibilità di adattamento, lo stress provoca conseguenze negative e croniche (il cosiddetto distress). Per converso, è evidente che il mancato sviluppo di certe aree del Mezzogiorno è causato da una sorta di overdose da stress, che impedisce il “giusto adattamento” alle criticità contingenti.

A noi piace pensare, quindi, che il Sud abbia una capacità secolare di resilienza, geneticamente consolidata, e che - come si è più volte espresso, con orgoglio, un grande artista campano, Franco Arminio - si debba puntare a recuperare la nostra identità territoriale, poiché: “Non è Milano la cosa che manca al Sud; piuttosto siamo noi la cosa che manca, e mancherà sempre, a Milano!”.

Facendo leva su tali considerazioni, è presumibile che la spinta data dalla politica di intervento del PNRR potrà creare le condizioni per il rilancio del Sud.

Facendo leva su tali considerazioni, è presumibile che la spinta data dalla politica di intervento del PNRR potrà creare le condizioni per il rilancio del Sud.

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