INTRODUZIONE E OBIETTIVO DEL NUMERO 2/2020
Il termine Antropocene si riferisce alla storia umana più recente: quella in cui le attività dell’uomo hanno inciso in misura significativa sugli ecosistemi della Terra.
Nell'era dell'Antropocene, l'impronta della specie umana sulla biosfera è impressionante e le attività umane evolvono secondo modelli altamente complessi; ecco che l’Antropocene è stato definito come la capacità dell'umanità di intervenire pienamente sui limiti naturali (Crutzen, 2006). Pochi sarebbero in disaccordo sul fatto che tale capacità è l’essenza dell’innovazione. Sin dalle più antiche civiltà, l’invenzione e l’innovazione hanno profondamente modellato l'uomo e i paesaggi in cui vive. L’innovazione “azzera l’orologio” ed evita il collasso consentendo all’Antropocene di riaffermarsi e riconfigurarsi continuamente. L’innovazione allontana infatti il potenziale collasso nel futuro tanto quanto lo consentono la creatività, l’inventiva e l’intraprendenza degli esseri umani: per sostenere una crescita infinita in un mondo di risorse finite occorrono continui cicli di innovazioni che reiterano la possibilità di tradurre gli ecosistemi in ecosistemi produttivi: la continua conversione della biosfera in un gigantesco global production ecosystem (GPE) (Nystrom et al., 2019).
Alla luce di ciò, molti dovrebbero concordare sull’urgenza di una torsione “sostenibile” dell’innovazione. L’aggettivo “sostenibile” produce una visione socialmente desiderabile e accettabile dell’innovazione unitamente a sentimenti di fiducia e speranza per il futuro dell’umanità. Tuttavia, ad oggi non disponiamo, né teoricamente né empiricamente di un quadro chiaro di cosa si intenda per “innovazione sostenibile”. Scienza e innovazione sono parte integrante della struttura di quasi tutte le società contemporanee e la loro centralità appare saldamente confermata in un mondo sempre più esposto a rischi sociali, economici, ecologici, tecnologici e sanitari di natura sistemica, come drammaticamente testimoniato dalla crisi pandemica da Covid-19.
L’innovazione è tra le cause rilevanti di un (in)sostenibile sviluppo e al contempo il genere umano si appella all’innovazione per affrontare le interdipendenti sfide socio-economico-ambientali: povertà e disuguaglianza, salute e accesso al cibo, disponibilità di acqua e fonti energetiche, cambiamento climatico (BRI, 2011). Siamo dinanzi ad un paradosso?
Sin almeno dall'Illuminismo (XVII° sec.), e più spiccatamente a partire dalla seconda metà del XX° secolo, esiste un patto sociale informale tra scienziati e innovatori, da una parte, e la società civile dall’altra (Guston, 2006; Pielke, 2007): libertà di ricerca e finanziamenti per inventare, innovare, e perseguire sforzi scientifici sono stati garantiti in cambio della promessa, e talvolta dell’aspettativa, di generare non solo conoscenza, ma anche e soprattutto una crescita del valore economico tale da risolvere le pene dell’umanità.
Oggi tuttavia, non solo nel mondo accademico, ma anche in quello politico e nella società civile, è sempre più matura la consapevolezza che l’innovazione tout court non è una panacea contro l’insostenibilità: il paradosso di cui sopra appare sempre più evidente.
Una possibile risposta al paradosso sembra risiedere nell’innovazione sostenibile: un’innovazione coerente, a livello macro, con Agenda 2030 e i relativi 17 SDGs e, a livello micro, con una CSR (Donham, 1927; Bowen, 1953; Davis, 1973; “Libro verde” UE, 2000) in cui le quattro dimensioni (economica, sociale, ambientale e di governance) si integrano pienamente.
Obiettivo di questo Special Issue è quello di contribuire ad una maturazione, non solo concettuale, ma anche praticabile dell’innovazione sostenibile.
A tal fine alcune domande chiave a cui il n. 2-2020 della Rivista intende rispondere sono le seguenti:
In quale ambito della sostenibilità (sociale, ambientale, economico o di governance) le imprese orientano maggiormente i propri investimenti?
Quali sono le differenze settoriali in tal senso? E quali le motivazioni che orientano tali scelte?
In particolare, il n. 2-2020 intende promuovere riflessioni e attrarre contributi sui seguenti temi:
1. Innovazione, sostenibilità integrata e Agenda 2030;
2. Innovazione sostenibile e corporate governance;
3. Criticità e ostacoli all’innovazione sostenibile;
4. Innovazione sostenibile, Agenda 2030 e CSR: il contributo del pensiero sistemico;
5. Il ruolo degli stakeholder nella promozione, adozione e diffusione dell’innovazione sostenibile;
6. Capitale intellettuale e gestione della conoscenza per l’innovazione sostenibile;
7. Cultura aziendale, reputazione. modelli di business e innovazione sostenibile;
8. Innovazione sostenibile, performance sociale e performance finanziaria: una dinamica temporale di breve e medio- lungo termine;
9. Innovazione sostenibile: analisi comparate cross country/cross industry;
10. Innovazione sostenibile e resilienza dei sistemi socio-ecologici (socio- ecological systems, SESs);
11. Tecnologie blu e tecnologie verdi.
SCADENZA E MODALITÀ DI INVIO PROPOSTE
La scadenza per l’invio del full paper è il 28 SETTEMBRE 2020. La pubblicazione dello Special Issue è prevista entro Dicembre 2020. La rivista utilizza un submission system per la gestione delle proposte accessibile al seguente link: http://ojs.francoangeli.it/_ojs/index.php/cgrds/about/submissions
Il contributo scientifico (research paper; case study, general review, conceptual paper), scritto in lingua italiana o inglese, di una lunghezza compresa tra le 6.000 e le 8.000 parole (max 50.000 caratteri), dovrà essere redatto rispettando scrupolosamente le norme redazionali pubblicate sul sito web della rivista: https://www.francoangeli.it/Riviste/sommario.aspx?IDRivista=212&lingua=IT e accessibili direttamente da qui: https://www.francoangeli.it/Riviste/NR/CGReDS- norme.pdf
Il comitato editoriale prenderà in considerazione solo proposte e saggi che offrano un contributo originale al dibattito scientifico. Prerequisito discriminante è che i contributi proposti non siano già stati pubblicati o non siano in corso di pubblicazione presso altre riviste.
Per qualsiasi altra informazione, si può contattare la redazione all’indirizzo email: info@cgreds.it ed al seguente contatto telefonico: dott. Antonio Biancospino 0815934234 - 08118814471.
Guest Editors
Maria Antonella FERRI, Università Telematica Universitas Mercatorum, a.ferri@unimercatorum.it
Cristina SIMONE, Sapienza Università di Roma, cristina.simone@uniroma1.it
Eugenio D’ANGELO, Università Telematica Pegaso, eugenio.dangelo@unipegaso.it
Submission Deadline: 28 Settembre 2020
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